Bottana

C’era una volta, per le vie assolate di Palermo, una giovane donna dalla bellezza disarmante. Figlia di un celebre Speziale siciliano, camminava tra le strade del mercato con passo leggero e mente curiosa, finché il suo sguardo fu catturato da qualcosa di insolito.

Attraverso la vetrina di una corsetteria, vide una donna avvolta in un corsetto rosso fuoco, che esaltava le sue forme con un’eleganza provocante. Quell’immagine risvegliò nella ragazza emozioni sconosciute: desideri carnali, passione, fuoco.

Scossa da quella visione, chiese alla figlia della sua tata, abile sarta, di cucirle un corsetto simile. La giovane sarta, astuta e audace, prese un drappo rosso rubato dalle tende dello studio dello speziale.
Nella notte, consegnò il corsetto alla ragazza. Quando lo indossò, la giovane si trasformò: i sensi si accendevano, la pelle vibrava, il cuore correva veloce verso qualcosa di sconosciuto.

Spinta da un’irrefrenabile eccitazione, uscì di casa furtivamente. Nella penombra delle strade palermitane incontrò un giovane affascinante. I suoi occhi furono rapiti dalla sua figura e dal corsetto rosso – simbolo, all’epoca, delle meretrici.
Attratto dal suo mistero, la invitò a casa. Fecero l’amore. E poi, quasi per errore o per destino, le lasciò tre denari.

La giovane tornò a casa confusa, ma certa di una cosa: quella notte non l’avrebbe mai dimenticata.
E così, notte dopo notte, continuò a uscire. Ogni volta, nuovi amanti. Ogni volta, tre denari.
Ben presto, la voce si sparse in tutta l’isola. Si narrava di una giovane dal profumo inebriante, avvolta in un corsetto rosso, il cui passaggio lasciava nell’aria un aroma avvolgente di cioccolato e passione.
Una figura leggendaria, metà donna e metà dea, capace di risvegliare desideri inespressi e di trascinare le anime in un mondo di seduzione, mistero e libertà.

Tutti iniziarono a chiamarla: BOTTANA.